Anche quest’anno il canale che abbiamo scelto per la Settimana della Celiachia è stato il web.
Venerdì 17 maggio, abbiamo organizzato un incontro in diretta sulla nostra pagina Facebook dal Presidio Columbus Policlinico A. Gemelli di Roma dal titolo “Diagnosi di celiachia: nel Lazio parte la collaborazione con i medici di medicina generale”.
I medici del Comitato Scientifico Regionale, il Prof. Italo De Vitis – Presidente Comitato Scientifico Regionale, UOC di medicina interna e gastroenterologia Complesso Integrato Columbus, Fondazione Policlinico A. Gemelli, il Dott. Gian Marco Giorgetti – Nutrizione Clinica, Ospedale S. Eugenio, la Dott.ssa Rosanna Cantarini – Gastroenterologa e medico di medicina generale e Paola Fagioli, ex Presidente di AIC Lazio, sono intervenuti in video collegamento con gli utenti.
L’iniziativa ha riscosso grande partecipazione, con circa 1200 visualizzazioni del video e molte domande poste agli esperti.
Tante sono state le tematiche affrontate durante la Tavola Rotonda, ma una particolare attenzione è stata dedicata alla diagnosi, tema centrale di questa Settimana della Celiachia.
Per questo è stato evidenziato il percorso che l’Associazione svolge, in collaborazione con i medici di medicina generale, per far fronte alla recente diminuzione delle diagnosi, causata dalla presenza in molti pazienti di sintomi meno evidenti e più difficili da individuare.
I medici di medicina generale in quanto primi referenti per il paziente, rappresentano infatti delle figure chiave. Un rapporto di sinergia si rende necessario tra specialisti e medici di base, che con frequenza visitano una grande quantità di persone ogni anno.
Il Prof. Italo De Vitis, che ha aperto l’incontro, ha sottolineato la necessità di integrare, non solo le conoscenze scientifiche, ma soprattutto il modo di agire, riunendo tutti gli attori del percorso diagnostico e favorendo il dialogo con il medico di medicina generale e il pediatra.
Negli ultimi anni sono stati raggiunti progressi scientifici che hanno permesso di migliorare le capacità diagnostiche e di portare nel territorio tutto ciò che proviene dalla ricerca clinica.
Nonostante questo, non tutte le diagnosi sono allineate alle attese. Ad oggi vi sono 200.000 diagnosticati, ma mancano ancora molti all’appello e ci aspettiamo di arrivare a circa 600.000 diagnosi in Italia.
Per questo il Comitato Scientifico promuove degli incontri non solo con pazienti e famiglie, ma soprattutto con medici del territorio.
Anche il Dott. Gian Marco Giorgetti, Responsabile del Presidio di rete della malattia celiaca dell’Ospedale Sant’Eugenio, ha messo l’accento sulla diagnosi e in particolare sulle diagnosi errate e sulle autodiagnosi.
Molto spesso arrivano negli ambulatori dei pazienti con una diagnosi non corretta, che hanno però già effettuato una dieta senza glutine, persone che autonomamente pensano che non mangiare glutine possa migliorare la situazione. Per affrontare questa criticità, in qualità di Tavolo Tecnico, abbiamo creato dei Presidi di secondo e terzo livello, che rivalutano l’appropriatezza della diagnosi di celiachia. Nel secondo livello vengono valutati i pazienti con sospetta celiachia e con diagnosi non certa, mentre il presidio di terzo livello permette di verificare i casi più difficili e funge da anello di collegamento e formazione continua tra presidi e territorio.
Abbiamo iniziato a collaborare con i medici di medicina generale per valutare quali sono le effettive realtà presenti sul territorio e, attraverso uno studio portato avanti con 16 medici e 60 mila pazienti, abbiamo riscontrato un grande numero di soggetti sotto-diagnosticati, di cui circa il 33% non possiede l’esenzione per celiachia.
Il lavoro di collaborazione è quindi fondamentale per far giungere il paziente ad una diagnosi corretta e per ribadire il messaggio che la dieta senza glutine nelle persone non celiache non è una scelta utile da intraprendere.
Il medico di medicina generale è fondamentale, ha spiegato la Dott.ssa Rosanna Cantarini perché è il primo medico che viene a contatto con una moltitudine di sintomi e patologie associate alla celiachia, una malattia che nel tempo è diventata brava a nascondersi dietro sintomi spesso diversi, rispetto a qualche anno fa.
A tal proposito, durante la diretta, si è parlato anche del futuro della celiachia e di cosa i pazienti possono aspettarsi prossimamente.
Il Dott. Giorgetti ha così raccontato del grande lavoro che si sta portando avanti in Australia per la creazione di un vaccino, al momento ancora in fase di sperimentazione, chiamato Nexvax, che potrebbe aiutare a reintegrare nella dieta il glutine.
Un ulteriore impegno in cui è coinvolto il mondo scientifico è lo studio di un test diagnostico all’avanguardia che permetterebbe di effettuare diagnosi anche durante la dieta priva glutine, senza così costringere il paziente a reintrodurlo.
Ci auguriamo che la ricerca vada avanti e raggiunga altri importanti traguardi, ma per ora, ricordiamo e ribadiamo che la dieta senza glutine rimane ad oggi l’unica terapia per la celiachia, a zero costo biologico e senza effetti collaterali.
Con questa iniziativa, abbiamo concluso la Settimana della Celiachia, un appuntamento che aiuta i pazienti a sentirsi meno soli e a capire meglio la malattia celiaca.
Il video dell’incontro è disponibile qui